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La musica nel videogaming, tra opere originali e citazioni

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Il legame tra musica e videogioco è sempre stato variegato, con molteplici contatti in entrambe le direzioni. Impossibile non pensare a titoli come Guitar Hero o SingStar, con le loro apposite e iconiche periferiche a forma di chitarra o microfono. In effetti, la musica è sempre stata una componente fondamentale nel videogioco: a partire dalle prime tracce in 8bit, il mondo musicale ha influenzato sensibilmente numerosi titoli videoludici, che hanno sia inserito brani sotto licenza che predisposto colonne sonore decisamente citazionistiche.

Non sorprende, per esempio, che titoli sviluppati su licenza inseriscano brani musicali anch’essi originali. In questi casi infatti il videogioco può contare su un ampio spettro di diritti, tra i quali rientrano anche quelli di riprodurre tracce musicali. Sarebbe del resto impossibile pensare a videogiochi ufficiali di film come Pirati dei Caraibi, Il Signore degli Anelli o Spider-Man 2 non accompagnati dagli iconici temi musicali scritti da Klaus Badelt, Howard Shore e Danny Elfman. Una tendenza ben risalente, dato che si può fare l’esempio di Michael Jackson’s Moonwalker: uscito nel 1990, si trattava di un titolo senza grosse pretese ma che proprio dell’ufficialità faceva il suo pezzo forte, con tracce basate su brani del chiacchierato artista come Bad, Smooth Criminal e Thriller.

Diversi invece i casi nei quali vengono utilizzati brani originali all’interno di titoli a sé stanti: in questi casi, spesso la scelta del brano musicale è particolarmente significativa. Alcuni momenti particolarmente importanti di Far Cry 4, per esempio, sono scanditi da Should I Stay or Should I Go dei Clash: a posteriori, diventa evidente si tratti di un riferimento a una scelta attraverso la quale è possibile concludere il gioco poco dopo l’inizio. La serie, tra l’altro, si è sempre distinta per l’utilizzo di brani ben noti: da Make It Bun Dem di Skrillex, in Far Cry 3, a Livin’ la Vida Loca di Ricky Martin nell’ultimo capitolo del 2021. Altre serie invece scelgono di utilizzare numerosi brani nel contesto di una stazione radio compresa nel gioco: basti pensare a Grand Theft Auto, che negli anni ha utilizzato brani di centinaia di artisti. Un approccio che vale anche per titoli senza vere e proprie stazioni radio, come dimostrano titoli sportivi quali FIFA, PES o Rocket League che hanno incluso innumerevoli brani noti e meno noti.

Da un punto di vista citazionistico possono farsi numerosi esempi di titoli, quando non proprio serie o generi videoludici, che si ispirano a contesti musicali immediatamente riconoscibili. Un buon esempio viene dal mondo del casinò online: i giochi tipici di questo genere, dalle slot machine alla roulette, sono normalmente più associati a effetti sonori che a veri e propri accompagnamenti musicali, i quali al massimo si possono trovare in musiche di sottofondo. Ma nel casinò online la questione è totalmente differente: dai loro esordi negli anni 2000, le piattaforme specializzate in rete hanno reso disponibili tutti i maggiori giochi da casinò in formato digitale, facendo contestualmente sorgere la necessità di trovare tracce musicali adatte. Ovviamente, queste si sono rivelate essere soprattutto rielaborazioni di musiche ambientali e di sottofondo tipiche delle case da gioco, utilizzate per ricreare un’atmosfera particolarmente riconoscibile. Le musiche che hanno sempre distinto i titoli del ricchissimo franchise giapponese Pokémon, invece, sono largamente ispirate alla musica classica: il compositore originale della serie, Junichi Masuda, non ha mai fatto mistero di ispirarsi proprio ai grandi maestri classici a partire da Tchaikovsky. E a proposito di melodie orientali: Tetris, nato nel 1984 in Unione Sovietica, esplicita le sue origini anche musicalmente. Infatti il ben noto Tema A, una delle tracce musicali selezionabili su Game Boy per accompagnare la caduta dei tetramini, altro non è che un arrangiamento in 8bit di Korobeiniki, brano popolare sovietico. Non solo: nelle numerose versioni per altre console è sempre presente un tema musicale basato sulla musica tradizionale russa.

La musica ha influenzato a tal punto il videogioco che non mancano esempi perfino del percorso inverso: tracce musicali videoludiche capaci di diventare talmente iconiche da divenire protagoniste anche al di fuori del videogioco. Si possono pensare alle varie cover in stili diversi, come metal o reggae, di temi immediatamente riconoscibili come quelli di Super Mario o Kirby; oppure a veri e propri concerti dove orchestre eseguono brani videoludici, spaziando dalle suite di Legend of Zelda fino alle tracce di Donkey Kong. Insomma, quello tra musica e videogioco è un rapporto capace di stupire regolarmente, unendo in una passione comune gli amanti di due espressioni artistiche non così distanti.